//
stai leggendo...
avventure in treno, viaggi in treno

Anna Karenina, incontro in treno

Da Anna Karenina, di  Lev Nikolaevic Tolstoj

Ma ecco il treno.

Infatti la locomotiva fischiava già. Dopo qualche secondo la piattaforma tremò e, sbuffando del vapore appesantito dal gelo, la locomotiva avanzò con lo stantuffo che si piegava e si distendeva lentamente e ritmicamente, e con il macchinista tutto imbacuccato e ricoperto di brina che salutava; e poi dietro al tender, scotendo sempre più lentamente e sempre più forte la banchina, passò il bagagliaio con un cane che guaiva; ed infine, traballando prima di fermarsi, avanzarono le carrozze dei passeggeri.

Un capotreno aitante, fischiando, saltò giù mentre il treno era ancora in corsa, e dietro di lui cominciarono a scendere, uno ad uno, i viaggiatori impazienti: un ufficiale della guardia che si teneva dritto e guardava severamente attorno a sé, un piccolo mercante inquieto che sorrideva allegramente tenendo in mano una borsa, un contadino con un sacco sulle spalle.

Vronskij, dritto accanto a Oblonskij, guardava le vetture e quelli che ne venivano fuori, e s’era completamente scordato di sua madre.

Vronskij entrò nella vettura dietro al capotreno e all’ingresso dello scompartimento si fermò per cedere il passo a una signora che ne usciva.

Con l’intuito abituale dell’uomo di mondo, Vronskij ne rilevò l’appartenenza al gran mondo. Si scusò e stava per entrare, quando provò il bisogno di guardarla ancora una volta non perché era molto bella, non per quella eleganza e quella grazia modesta che apparivano da tutta la sua figura, ma perché nell’espressione piacente del viso, quando gli era passata accanto, c’era  qualcosa di affettuoso e di dolce. Nel momento in cui si era voltato a guardarla, ella pure aveva girato il capo. I suoi occhi grigi, luminosi, che sembravano  scuri per le sopracciglia folte, si fermarono attenti con un’espressione amichevole sul viso di lui, come se lo riconoscessero, e subito si portarono sulla folla che si avvicinava, cercando qualcuno. In questo breve sguardo Vronskij riuscì a notare una vivacità contenuta che le errava sul viso e balenava tra gli  occhi lucenti e un riso appena percettibile che increspava le labbra vermiglie.

Come se qualcosa di esuberante colmasse tanto il suo essere da esprimersi contro il suo volere, ora nella luce degli occhi, ora nel riso. Ella aveva deliberatamente attutito la luce degli occhi, ma questa luce, contro il suo volere, si era illuminata nel riso appena percettibile.

Vronskij entrò nello scompartimento.

L’ultima versione cinematografica

http://www.primissima.it/cinema_news/scheda/anna_karenina_le_prime_foto_ufficiali/

Discussione

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Contatti

Siamo a Marghera in Piazza S. Antonio 17 riceviamo solo su appuntamento prezzi modici Vi aspettiamo